La risata nella propria vita

Da quando nasciamo tutti cerchiamo la felicità e, generalmente, la cerchiamo nella fortuna, nelle cose, nelle relazioni e nell’appagamento.

Quando si ha tutto ciò di cui si ha bisogno, si arriva a pensare che questa è la vera sorgente della felicità. Ma, quando cambiano le circostanze e si vivono esperienze contrastanti e dolorose, si realizza che la felicità non sorge dalle cose esterne.

Nelle scritture che trasmettono le conoscenze dello Yoga e dell’Ayurveda viene spiegato che non abbiamo bisogno di dipendere dalle esperienze esteriori per sentirsi sereni e appagati. Viene spiegato che tutte le situazioni esterne sono solo la leva per far scattare i meccanismi che liberano la gioia, che è sempre dentro di noi.

Anni fa lessi la storia di un uomo che viveva in grande difficoltà. Non era più giovane e aveva vissuto il tempo della guerra, della prigionia e della perdita di alcuni suoi cari. Aveva perduto la sua fortuna economica e viveva in serie ristrettezze. Nonostante questo, le persone del luogo lo vedevano sempre sorridente e disponibile a giocare a volte con bambini. Un giorno qualcuno lo fermò e gli chiese come poteva essere così felice con ciò che gli era capitato. Con grande semplicità disse: ”Ho il Signore come mio compagno, cosa posso volere di più?”

Questa risposta esplose dentro il mio cuore. Per la prima volta mi ritrovai a riflettere sul significato di felicità. Significato che, negli anni, ho elaborato a lungo, comprendendo che il fardello più pesante che ci danneggia e che oscura la serenità interiore dell’umanità, è quello delle aspettative.

Sia nelle persone semplici che in quelle di comando, quando il mondo non si adegua a ciò che si aspettano, subentra la rabbia, la collera, il risentimento. La vita comincia a essere ostile e inizia “l’andare contro”. Non si fermano a riflettere e a pensare che, dapprima, le ostilità sono iniziate in loro stessi. Non si accorgono che le loro braccia cominciano a rinchiudersi, la mente si rifiuta di ascoltare e si riempie di collera, iniziando così a costruire barricate contro gli altri.

Per me, è un grande dono seguire e praticare Yoga e Ayurveda. Orientano mente e cuore ad ascoltare ciò che realmente ha valore. Ciò che giace nel “cuore del cuore”, dove risiede la fonte della gioia. Se poi si ha anche l’immenso dono che tale conoscenza venga trasmessa da un Maestro che vive questa realtà nel proprio stato interiore, allora veramente si sperimenta il sorriso nella propria vita.

Om, grazie

MaTer

 

(il quadro à di Jessie Wilcox Smith-   1863-1935   -illustratrice statunitense, grazie)

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